lunedì 16 gennaio 2012

Lo scalatore.

Il protagonista della storia è un uomo con la passione dell’alpinismo che decide di scalare la montagna più alta e più pericolosa del mondo. Dopo essersi addossato questo impegno, l’uomo iniziò a scalare la montagna, portando con sé tutto il necessario per la realizzazione del suo sogno. Le ore passavano velocemente e, senza che se ne accorgesse, lo sorprese il buio della notte, quando aveva raggiunto la metà del suo percorso. Tornare indietro era molto più difficile che terminare il tragitto, perciò lo scalatore non aveva altra scelta se non quella di proseguire, nonostante non vedesse più la strada a causa del buio nero come la pece. Il freddo era rigido ed egli non poteva immaginare quali sorprese gli avrebbe rivelato questo percorso nel buio.

Dopo ore di duro sforzo e prima di aver raggiunto la vetta, l’uomo perse l’equilibrio e cadde dalla montagna proprio quando era a soli pochi attimi, o forse anche meno di attimi, dalla realizzazione del suo sogno. Egli si vide passare davanti agli occhi gli eventi principali della sua vita, mentre urtava contro ogni roccia della montagna; durante questa caduta l’uomo afferrò la fune che si era legato alla vita dall’inizio del viaggio e, per sua fortuna, il gancio della fune era fortemente legato dall’altra parte ad una delle rocce della montagna. L’uomo si trovò a dondolare nell’aria, niente sotto ai suoi piedi se non il vuoto assoluto, le mani piene di sangue che stringevano la fune con tutta la risolutezza e la perseveranza che gli rimanevano in questa notte.
Lo scalatore ritrovò il respiro e gli ritornò l’anima mentre stringeva la fune, cercando, disperato, una speranza di salvarsi urlò:

“Dio mio, Dio mio salvami!”

Una voce ruppe il silenzio e gli rispose all’interno della sua mente:

“Cosa desideri dal tuo Signore?”

L’uomo rispose con apprensione rispose:

“Salvami, Signore”

La voce rispose:

“Credi veramente che il tuo Signore sia in grado di salvarti?”

Lo scalatore disse:

“Certo che lo credo, mio Dio! Chi oltre a Te potrebbe essere in grado di salvarmi?”

La risposta fu:

“Allora molla la fune che hai tra le mani”

Dopo un attimo di esitazione l’uomo si attaccò alla fune ancora di più.

Il giorno seguente la squadra di soccorso trovò il cadavere di un uomo ad un metro di altezza dal suolo, con in mano una fune e completamente gelato dal freddo, solo ad una metro di altezza dal suolo!!

Cosa ne pensi, caro lettore?

Hai mollato la fune?

Ritieni ancora che le tue di “funi” ti salveranno?

Se ti trovi tra dolori e problemi e fai affidamento sulla tua saggezza e sulla tua furbizia, e non hai fiducia nella capacità di Allah di mettere a posto i tuoi affari, di aiutarti e di provvedere a te, sii certo che ti manca ancora molto per imparare il significato di fede…

Se pensi che sia il tuo capo ad avere nelle proprie mani il potere di alzarti di grado, questa è una nuova “fune” immaginaria a cui ti attacchi.

Se pensi che il tuo denaro, la tua posizione o la tua famiglia ti facciano fare a meno di Allah questo è un errore ancora più grande.


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